
Blue Zones e polifenoli: il fattore distintivo della longevità
Okinawa (Giappone), Nicoya (Costa Rica), Loma Linda (California) e ben due aree del Mediterraneo, ovvero Icaria (Grecia) e Ogliastra nella nostra Sardegna, sono le cosiddette Blue Zones, 5 aree geografiche in cui l'aspettativa di vita in buone condizioni di salute è significativamente più alta della media mondiale. Dallo studio dei ricercatori Giovanni Pes e Michel Poulain sui centenari sardi, alla ricerca di Dan Buettner, un giornalista membro del National Geographic, che già agli inizi degli anni 2000 aveva investigato lo stesso fenomeno in Giappone, fino ai più recenti approfondimenti, sono oltre 20 anni che gli scienziati di tutto il mondo studiano le Blue Zones (espressione che deriva dall’abitudine di cerchiare in blu sulle carte geografiche le aree del pianeta dove vivono popolazioni centenarie), cercando di individuare i fattori che consentono di godere di una vecchiaia più sana oltreché più lunga. Alcuni studi recenti hanno cercato di mettere in luce la relazione tra una dieta ricca di polifenoli, che accomuna le 5 Blue Zones del pianeta, e la riduzione del rischio di malattie legate all’invecchiamento.
Il ruolo dello stile di vita e della dieta
Comune a tutte queste aree è sicuramente uno stile di vita caratterizzato da alimentazione prevalentemente vegetariana (con elevato consumo di legumi), attività fisica regolare ma anche momenti di pausa che evitano lo stress, un’attitudine mentale positiva, spiritualità e forti legami sociali e familiari. Nel caso dei centenari sardi, prevalentemente uomini, nonostante il consumo di grassi di origine animale (principalmente derivati caseari, spesso fermentati, del latte di pecora o di capra), la straordinaria longevità è stata messa in relazione con l’abitudine di questi pastori, che vivono in zone montuose molto remote, di percorrere a piedi almeno 5 miglia al giorno. Un elemento che accomuna però tutte queste aree è che le diete delle Blue Zones sono tutte intrinsecamente ricche di polifenoli. Anche la controversa relazione tra il consumo moderato di vino e la longevità potrebbe trovare una spiegazione nell’elevato livello di polifenoli di alcuni vini rossi; ad es., il Cannonau, vino rosso consumato abitualmente nella Blue Zone sarda, contiene alti livelli di flavanoli e antocianine, molecole in grado di abbassare il rischio cardiovascolare, il declino cognitivo e altre malattie legate all’invecchiamento. Sempre tra i centenari sardi è stata osservata l’abitudine di bere caffè, bevanda ricca di composti fenolici, soprattutto acido clorogenico. D’altra parte, legumi, verdure, alghe, frutta, tipici delle diete delle altre Blue Zones, garantirebbero un'assunzione costante di flavonoidi e isoflavoni.
I polifenoli: guardiani naturali della salute
Abbiamo già visto come studi epidemiologici e relative meta-analisi suggeriscono che i polifenoli siano i guardiani naturali della salute. Nonostante l'ampio dibattito sulla loro biodisponibilità e reale efficacia, sono numerosi gli studi scientifici che hanno dimostrato le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antibatteriche e antiparassitarie dei polifenoli, tali da renderli in grado di neutralizzare i radicali liberi, proteggendo le cellule dai danni ossidativi, contribuendo così a ridurre il rischio di malattie croniche, come quelle cardiovascolari o il cancro.
Il segreto della longevità
Recenti ricerche scientifiche si sono concentrate sulla connessione tra Blue Zones e polifenoli. Una review del 2025 dal titolo “Dietary polyphenols as geroprotective compounds: From Blue Zones to hallmarks of ageing” ha analizzato la vasta letteratura esistente sull’argomento, indagando l’attività geroprotettiva dei polifenoli, cioè la capacità di influenzare i meccanismi biologici in modo da migliorare l’aspettativa di vita in uno stato di salute.
La review - "Impact of Polyphenolic-Food on Longevity: An Elixir of Life. An Overview" - ha analizzato il ruolo dei polifenoli nel rallentare i processi di invecchiamento e nel prevenire le malattie legate all'età riscontrando come i polifenoli agiscono a livello molecolare per combattere lo stress ossidativo e l'infiammazione, due processi chiave nell'invecchiamento, e approfondendo i meccanismi cellulari con cui i polifenoli influenzano la salute delle cellule, come la riduzione dei danni al DNA e il miglioramento delle funzioni metaboliche.
Infine, un altro studio recente, Blue Zone Dietary Patterns, Telomere Length Maintenance, and Longevity: A Critical Review , aggiunge affascinanti informazioni e prospettive circa l’azione dei polifenoli sui telomeri, le strutture protettive poste alla fine dei nostri cromosomi, che si accorciano ogni volta che una cellula si divide. Questo fenomeno è considerato uno dei principali biomarcatori dell'invecchiamento cellulare. Le diete delle Blue Zones, ricche di polifenoli da frutta, verdura e legumi, con azione antiossidante, aiuterebbero a preservare la lunghezza dei telomeri, ritardando quindi l'invecchiamento cellulare e promuovendo la longevità.
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