Nuovo regolamento UE per gli estratti di tè verde contenenti EGCG

Nuovo regolamento UE per gli estratti di tè verde contenenti EGCG

Un nuovo Regolamento dell’Unione Europea limita la quantità di estratto di tè verde contenente epigallocatechina gallato (EGCG) che può essere presente negli alimenti e stabilisce nuovi requisiti di etichettatura. 

Alla base di questa decisione ci sono le preoccupazioni per la salute legate all’EGCG, una catechina responsabile di potenziali danni al fegato. Continua a leggere per scoprire le conseguenze del regolamento entrato in vigore il 22 dicembre 2022 e le misure che stiamo adottando per i nostri estratti di tè verde. 

Tè verde e sicurezza: i rischi per il fegato associati all’EGCG

Le catechine sono sostanze naturalmente presenti nelle foglie della Camellia sinensis (L.) Kuntze, la pianta del tè, ma si trovano anche nel cacao e nel vino rosso. Il tè verde si ottiene per semplice essiccamento delle foglie, che non devono subire processi ossidativi né fermentazione (come il tè nero), ragione per la quale questo tipo di tè è particolarmente ricco di catechine. La più abbondante di queste è l’epigallocatechina gallato (EGCG), che da diversi anni viene tenuta sotto osservazione dall’EFSA. 

Già nel 2018, infatti, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare segnalava che il consumo di EGCG uguale o superiore a 800 milligrammi al giorno (mg/giorno) può aumentare la probabilità di danni epatici se assunto come integratore alimentare (EFSA ANS. Scientific Opinion on the safety of green tea catechins. EFSA Journal 2018;16(4):5239 https://doi.org/10.2903/j.efsa.2018.5239). 

Gli studi analizzati hanno infatti rivelato un aumento significativo delle transaminasi sieriche, un indicatore di lesioni epatiche, nei soggetti che avevano assunto integratori di EGCG per dosaggi uguali o superiori a 800 mg/giorno. 

Ciò sembrerebbe in contrasto con gli usi tradizionali del tè verde, da sempre associato a benefici per la salute. Secondo la leggenda, il primo bevitore di tè verde fu l’imperatore cinese Shen Nung, e tuttora questa bevanda gode di ampia popolarità nei paesi asiatici, scandendo i ritmi della giornata. 

L’estratto di tè verde contribuisce al drenaggio dei liquidi corporei, all’equilibrio del peso e alla normale funzionalità intestinale. È noto inoltre per le sue proprietà toniche, contro la stanchezza fisica e mentale, e per le proprietà antiossidanti. Per uso esterno, l’estratto di tè verde è molto apprezzato in cosmetica per le sue proprietà astringenti, emollienti, umettanti, oltre che come condizionante cutaneo, tonico e filtro UV. 

Nonostante questi benefici riconosciuti, in anni recenti sono pervenute anche segnalazioni di possibili effetti nocivi legati alla catechine e in particolare all’EGCG. Diversi casi di danni epatici associati all’uso di prodotti a base di tè verde sono stati segnalati nei Paesi nordici, portando l’EFSA a esprimersi in merito alla sicurezza di questo estratto. 

Dopo le sue valutazioni, l’EFSA ha concluso che le catechine contenute in infusi di tè verde e bevande sono generalmente prive di rischi, nonostante siano stati riportati anche per gli infusi rari casi di reazione idiosincrasica, al contrario degli integratori alimentari contenenti ECGC per dosi pari o superiori a 800 mg/giorno, che possono rappresentare un rischio per la salute. In genere, sempre secondo l’EFSA, gli integratori alimentari a base di catechine del tè verde apportano una dose giornaliera di EGCG compresa tra 5 e 1.000 mg al giorno.

Il nuovo regolamento per gli integratori alimentari contenenti EGCG 

Sulla base del parere dell’EFSA, la Commissione europea ha modificato l’Allegato III del Regolamento (CE) n. 1925/2006 per stabilire dei limiti per il contenuto di EGCG. La nuova normativa stabilisce infatti un livello di assunzione giornaliera di EGCG da alimenti e integratori a base di tè verde non superiore a 800 mg/giorno

Per quanto riguarda l’etichettatura, il regolamento prevede che l’etichetta presente sui prodotti indichi di non superare la quantità totale giornaliera di 800 mg. Devono inoltre essere integrate avvertenze per i minori di 18 anni, per le donne in gravidanza o in allattamento, e una nota che metta in guardia dal consumo di altri prodotti contenenti tè verde nella stessa giornata, nonché per l’uso a stomaco vuoto.

Tuttavia, è previsto un periodo di transizione di sei mesi per i produttori: gli integratori alimentari o altri alimenti non conformi ai nuovi requisiti, ma immessi legalmente sul mercato prima dell’entrata in vigore del regolamento, possono rimanere sul mercato fino al 21 giugno 2023.

La nuova normativa prevede anche l’inserimento degli estratti di tè verde contenenti EGCG tra le sostanze sottoposte a sorveglianza da parte della Comunità Europea (cioè nella parte C dell’allegato III del Reg. (CE) n. 1925/2006). Ciò significa che le aziende interessate avranno 24 mesi di tempo, a partire dal 22 dicembre 2022, per fornire dati a favore della sicurezza di tali preparati.

Cosa cambia per gli infusi di tè verde

Nessun timore, invece, per quanto riguarda gli infusi. Gli esperti dell’EFSA hanno concluso che gli infusi di tè verde, le bevande istantanee e le bevande pronte al consumo a base di tè verde sono normalmente sicure. 

Tra la popolazione adulta dell’Unione Europea, l’assunzione media giornaliera di EGCG derivante dal consumo di infusi di tè verde varia da 90 a 300 milligrammi al giorno, generalmente inferiore quindi all’apporto degli integratori. Inoltre gli infusi e le bevande tradizionali vengono abitualmente consumate insieme ad altri alimenti e in modo frazionato durante la giornata.

La normativa non si applica pertanto agli infusi di tè verde preparati in modo tradizionale o alle bevande preparate con estratti acquosi di tè verde contenenti EGCG con una composizione paragonabile a quella degli infusi tradizionali.

Le misure di EPO alla luce del regolamento UE

Facendo seguito alla nuova normativa, stiamo adottando tutte le misure necessarie per il monitoraggio dell’ EGCG nei nostri estratti di tè verde. 

Per gli estratti secchi di tè verde prodotti interamente da EPO (codice 3131105), trattandosi di estratti acquosi, la loro probabile esclusione dal nuovo regolamento deve essere valutata in base alla destinazione d’uso. EPO ha revisionato la specifica tecnica inserendo il limite massimo di ECGC (su dati storici), per supportare i clienti nella corretta applicazione del regolamento, in funzione del dosaggio e della percentuale in formula.

Per quanto riguarda gli estratti selezionati (CODICE 3531195 e 3131150), EPO rilascia una dichiarazione nella quale viene indicato l’intervallo di percentuale relativo all’EGCG. Le informazioni si basano sui dati ottenuti dai nostri fornitori. 

Siamo inoltre disponibili a implementare il monitoraggio di ulteriori codici e a supportare i nostri clienti in casi di dubbi o maggiori informazioni sul nuovo regolamento (qualityassurance@eposrl.com).

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