Pubblicato il 15 Luglio 2025

Vacanze estive e benessere: i benefici del forest bathing

Vacanze estive: un periodo per riprendersi dai ritmi frenetici del lavoro e dalle molteplici incombenze della vita quotidiana. Lunghe giornate in cui dedicare più spazio a sé stessi e al proprio benessere con attività ricreative, magari approfittando della natura, un desiderio molto sentito soprattutto da chi vive in città.

Sebbene già Plinio il Vecchio sostenesse l’idea che camminare nei boschi sia un’attività salutare, il forest bathing è una pratica salutistica relativamente recente; una review pubblicata da poco ha dimostrato che il forest bathing migliora la salute mentale e fisica, nonché la qualità del sonno, riduce la pressione sanguigna, e rinforza le difese immunitarie; inoltre può alleviare considerabilmente i sintomi di ansia e depressione, abbassando i livelli di cortisolo endogeno e riducendo l’attività del sistema simpatico.

I benefici della foresta sulla nostra salute

Oggi giorno circa la metà della popolazione globale vive in aree metropolitane; senza sminuire gli indubbi benefici dovuti al progresso tecnologico, scientifico e medico degli ultimi due secoli, quest’ultimo ha però profondamente trasformato il nostro habitat, con il risultato che la nostra vita si svolge ormai principalmente al chiuso. Ristabilire un contatto equilibrato con la natura è perciò diventata una necessità impellente, che da una parte ha portato alla valorizzazione degli spazi verdi delle nostre città, come parchi e giardini, e dall’altra si traduce in una tendenza sempre in crescita verso le attività all’aria aperta.

Lo studio ha preso perciò in considerazione, oltre al forest bathing, anche altre attività che possono essere svolte in sicurezza nei boschi; da quelle più statiche, adatte anche a persone con problemi di mobilità, come meditazione, yoga, mindfulness, fino all’hiking e all’arrampicata, che richiedono invece allenamento e maggior impegno fisico: tutte sono risultate in grado di ridurre lo stress e promuovere il benessere mentale e fisico. È stato scientificamente dimostrato che camminare nella foresta riduce i livelli di cortisolo e adrenalina rispetto alla passeggiata in ambiente urbano. Inoltre, la pratica di queste attività nelle foreste aggiunge la nota positiva di poter coinvolgere nell’esperienza tutti i sensi: contemplare la bellezza del paesaggio, ascoltare i suoni della natura e il rumore dell’acqua, respirare l’odore degli alberi, sperimentare la ruvidezza di una corteccia o la morbidezza vellutata di certi muschi, accrescono la sensazione di benessere e di vicinanza alla natura, migliorando il benessere emozionale.

Shinrin-yoku: cosa mai significa?

Shinrin-yoku, letteralmente “bagno di foresta”, è una disciplina giapponese che promuove il rilassamento mediante l’immersione nella natura, con il coinvolgimento sensoriale. Il termine fu coniato nel 1982 dall’allora ministro dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca in risposta alla crescente urbanizzazione e sviluppo tecnologico-industriale del Paese, per promuovere, da un lato, una sana riconnessione con la natura e, dall’altro, la sua tutela. Infatti, già negli anni Ottanta, si notava un aumento delle malattie legate allo stress in risposta ai cambiamenti degli stili di vita.

Il shinrin-yoku non consiste in una semplice passeggiata nella foresta, che lascia la mente libera di seguire i propri pensieri (inclusi quelli negativi), ma mira a trasmettere, attraverso l’aiuto di una guida, sensazioni di profondo benessere basate sul sentirsi parte integrante della natura. Una tecnica quindi di mindfullness, che consente di prendere le distanze dalla routine e focalizzarsi sul momento presente e sull’immersione, attraverso l’esperienza sensoriale, nell’ambiente naturale. Da quando è stata introdotta ad oggi l’evidenza scientifica sui benefici di questa pratica è andata consolidandosi.

Le basi scientifiche dei benefici

Molti studi hanno dimostrato che il forest bathing è in grado di abbassare il livello di cortisolo; l’azione di normalizzazione sul cortisolo e di bilanciamento tra sistema simpatico e parasimpatico, svolge, a sua volta, un’azione positiva sul battito cardiaco e sulla pressione, oltre che sul sistema immunitario. Un piccolo studio ha dimostrato che il forest bathing aumenta l’attività di alcune linee cellulari del sistema immunitario (NK cells) e aiuta l’espressione di proteine anti-cancro.

Un altro filone della ricerca scientifica ha indagato la relazione tra i benefici osservati sulla salute fisica e mentale e la concentrazione di alcuni composti volatili rilasciati delle piante, stabilendo che i benefici non sono solo di natura psicologica ma anche organica. Già nel 1928 un biochimico sovietico aveva osservato che le piante emanano sostanze odorose per allontanare predatori e difendersi dai microrganismi; Boris P. Tokin – questo è il nome dello scienziato – definì queste molecole “fitoncidi”, dal Greco φυτόν "pianta" e dal Latino caedere "uccidere". Oggi si preferisce parlare di composti organici volatili (VOCs, Volatile Organic Compounds), principalmente terpenoidi, e sono noti circa 1000 differenti VOCs rilasciati dai fiori, dalle parti vegetative o dalle radici degli alberi.

É ormai assodato che l'inalazione di VOCs, come limonene e pinene, può avere effetti antiossidanti e antinfiammatori sulle vie aeree, mentre l’assorbimento di alcuni terpeni può migliorare la funzione cerebrale, diminuendo l'affaticamento mentale, inducendo il rilassamento e migliorando prestazioni cognitive e umore. Uno studio condotto nel 2012 nelle faggete dell'Oasi Zegna (Alta Val Sessera, Piemonte) ha dimostrato che il fogliame di questi alberi rilascia sostanze volatili (monoterpeni) in grado di apportare benefici all’organismo e di stimolare il sistema immunitario.

Altre ricerche hanno riguardato la stagionalità dei VOCs: i risultati attestano che il contenuto di VOCs è più alto durante la stagione vegetativa degli alberi, diminuendo quindi in inverno, ragione per la quale praticare forest bathing in primavera, estate ed autunno produrrebbe migliori benefici rispetto all’inverno.

Oltre al forest bathing

Alcune piante officinali sono note per il loro uso tradizionale in caso di stress e difficoltà del sonno; i nostri estratti secchi di Scutellaria lateriflora L. (BlueCALM®), standardizzata in baicalina min. 10%, e di Lavandula angustifolia Mill., standardizzata in polifenoli min. 8%, hanno dimostrato, in test in vitro, la loro efficacia nell’inibizione del cortisolo endogeno, che, come abbiamo visto, è considerato un indicatore biologico dello stress; alla luce di questi risultati, BlueCalm® è stato testato  come ingrediente nutraceutico in uno studio clinico monocentrico, randomizzato, cross over, in doppio cieco e con placebo, il cui obiettivo primario era di valutare l’efficacia dell’integratore alimentare nel mantenimento di un corretto equilibrio sonno-veglia (qualità del sonno) e come, obiettivo secondario, l’efficacia del sonno in termini di tempo di addormentamento, ore di sonno per notte, risvegli notturni e la presenza di eventuali dolori al risveglio. I metodi di valutazione utilizzati consistevano in questionari validati e riconosciuti internazionalmente ed un diario del sonno. I risultati hanno dimostrato che Bluecalm® è sicuro ed efficace nel ripristinare il ciclo sonno-veglia e migliorare la qualità della vita nei soggetti con insonnia primaria.

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